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Il mostro dagli occhi verdi
di Francesca Bruni

SINOSSI

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Quattro donne si raccontano, come ogni settimana, durante una seduta di terapia, attraverso i ricordi e le verità che conoscono sull’amore. Ognuna di loro appartiene ad una realtà che sembra portarle lontane l’una dall’altra, ma attraverso racconti esilaranti, quadretti comici e momenti onirici scopriranno che ognuna di loro è legata all'altra da un filo invisibile: il “mostro dagli occhi verdi”, ovvero la gelosia e la violenza che hanno segnato per sempre la loro vita.

 

NOTE DI REGIA

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In scena una sola donna che interpreta sei personaggi differenti, cinque sedie in circolo rappresentano una classica seduta di terapia. Una scenografia molto semplice a raccogliere le difficili storie di quattro donne che si incontrano tutte le settimane per raccontare le proprie esperienze di vita e ripercorrere i propri ricordi. Un palcoscenico infatti diviso a metà tra ricordi e verità, che ripercorreranno lentamente fino a trovare le risposte che da sempre cercavano. Ognuna di loro è caratterizzata da un oggetto, ma anche da una parola e da una musica che le contraddistingue per aiutare il pubblico ad affezionarsi subito a loro. Parlano dialetti diversi ed hanno età diverse.

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Tra di loro una nuova ragazza, Sara, rappresentata da una sedia bianca tra le sedie nere, che non troverà, fino alla fine, il coraggio di parlare, di denunciare.

La narrazione alterna momenti comici a ricordi emozionanti e va a toccare invevitabilmente esperienze di vita che tutti abbiamo prima o dopo provato o di cui purtroppo abbiamo sentito parlare. Si affrontano i temi della gelosia, appunto “il mostro dagli occhi verdi” come la definiva Shakespeare, dell’amore, dei rapporti di coppia, ma anche della violenza.

È una storia che parla di coraggio, di amore, ma soprattuto di forza. La forza che contraddistingue le donne. La forza che le fa andare avanti, nonostante tutto, quando la vita le mette a dura prova.

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